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Il progetto I.C.S. Intercultural Stories è promosso 

dall’associazione Patatrac in partenariato con le associazioni Stowarzyszenie Tea Club (Polonia)

e Young Partners for Civil Society

Development (Romania), e intende

rispondere al bisogno di integrazione

socio culturale del territorio

agroaversano (Caserta).

Le attività prevedono l’utilizzo di vari

strumenti di espressione (lettura,

scrittura, fumetto) e sono rivolte agli

studenti del Liceo E. Fermi di Aversa.

Grazie alla collaborazione della Cooperativa

sociale “Samira”, saranno coinvolti nel

percorso ragazzi e ragazze di nazionalità

straniera (pachistana, africana, egiziana).

 

L’obiettivo del progetto è quello di lavorare sul pregiudizio, il più delle volte all’origine dei fenomeni di emarginazione e razzismo.

Il fine è quello di creare, insieme ai giovani,

le basi per una società interculturale

che valorizzi le diversità come ricchezza

e non le consideri un ostacolo allo

scambio interpersonale.

Il progetto prevede l'organizzazione di

un meeting inter-europeo durante il

quale tutti i partecipanti si

incontreranno ad Aversa per lavorare

insieme, scambiarsi competenze e

condividere esperienze.

E' finanziato dal

programma Youth in Action dell'UE.

La lettura può essere adoperata come efficace strumento per accompagnare la crescita della persona sin dai primi anni di vita. L’orientamento narrativo che sostanzia il nostro progetto rappresenta la forma primaria attraverso la quale viene attribuito un significato all’esperienza umana. Una storia ben raccontata, infatti, può offrire l’occasione di vivere una metafora del proprio mondo, di comprendere se stessi e la propria condizione in un contesto “protetto” perché solo evocato. Nelle storie si riconosce se stessi, le proprie paure, la propria rabbia, le proprie gioie, le proprie insicurezze, i propri bisogni. In particolare, la lettura ad alta voce vuole anche essere un modo di restituire alla parola il suo “ruolo magico”, di materia fantastica con cui sia possibile entrare in relazione e giocare come strumento di narrazione simbolica del proprio vissuto in grado di aprire uno spazio non ordinario in cui sperimentare l’inedito e giocare con la possibilità.

La scrittura può essere intesa come uno strumento di elaborazione dell’esperienza ed è un processo che realizza un rapporto creativo con il mondo esterno e sviluppa conoscenza. L'obiettivo della scrittura creativa non è quello di “scrivere bene” bensì quello di esprimere il proprio vissuto per farlo divenire esperienza da analizzare e condividere con gli altri.
Attraverso l'uso delle parole, si trascrivono scene che si svolgono nella vita quotidiana per approfondirne la comprensione, per condividerle con gli altri, per ricostruire storie individuali e vicende di gruppo, per
cercare, in tempi diversi da quello immediato richiesto dall’azione, significati più profondi di quanto permette di trovare l’impressione del momento.
 

Le arti visive, e più specificatamente, il fumetto, come strumenti di educazione e di integrazione sociale possono catturare e mantenere l’interesse del lettore/spettatore grazie alla sollecitazione visiva delle immagini; ad esempio, la “persistenza visiva” è, infatti, una caratteristica unica dei fumetti perché il tempo avanza al ritmo del lettore, a differenza di film e animazioni. Inoltre, la costruzione di un fumetto prevede importanti momenti di collaborazione e partecipazione dei gruppi; esso rappresenta, infatti, un lavoro a più mani e a più teste, in quanto espressione di diverse competenze e ruoli. Il fumetto rappresenta, infine, il rispetto delle capacità cognitive e di osservazione così come succede per i libri, ma ci offre anche indicazioni sulle immagini da creare e da catalogare in memoria. Per questo il fumetto può aiutare a spiegare concetti difficili e complicati, generare uno spirito di gruppo e di squadra innescando comportamenti prosociali, informare superando le difficoltà linguistiche in quanto utilizza un linguaggio che, apparentemente, è compreso quasi universalmente grazie al suo “Doppio Codice” verbale e visivo.

Gli strumenti multimediali 

giocano un ruolo importante nell'acquisizione di competenze tecniche e trasversali, in considerazione del ruolo sempre crescente delle nuove modalità comunicative e relazionali che le tecnologie digitali hanno sviluppato e diffuso nel vivere quotidiano dei giovani.

La formazione dovrebbe avere accesso al cyberspazio, alla multimedialità, all’ipermedialità, nella maniera in cui essa, però, non si limiti a svolgere l’azione di alfabetizzazione degli individui verso i sistemi informatici, ma piuttosto a sviluppare negli stessi un uso critico e proattivo delle tecnologie; sviluppare attraverso specifiche interfacce le abilità cooperative e collaborative, creative e artistiche, metacognitive e relazionali, con le quali i giovani possano inserirsi nel tessuto sociale, globalizzato di oggi.

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